La Wave House è il risultato di un progetto degli anni ’50 di Walter S. White e, con la di ristrutturazione ad opera dello studio Stayner Architects, oggi è tornata alla sua originale bellezza.
Il nome anticipa quella che è la caratteristica più evidente del progetto: la copertura ricorda esattamente un’onda e se questo elemento riesce a caratterizzare ogni stanza giocando con le altezze e le curve, è altrettanto vero che la palette cromatica e la scelta dei materiali non è meno impressionante della forma della copertura.
Il legno, i colori della cucina, delle ceramiche in bagno e dei tessuti sono esattamente le scelte che rendono gli interni della Wave House un manifesto modernista firmato da White.
Un’architettura che con le scelte progettuali di White è rimasta attuale ieri come oggi: non è solo una sorta di capsula del tempo in grado di riportare il calendario agli anni Cinquanta ma anche la dimostrazione che alcuni progetti sono in realtà senza tempo.
Lo studio di base ad L.A., che ha acquistato e si è occupato della sua ristrutturazione, ha aperto per la prima volta la Wave House in occasione della Modernism Week 2020 con l’obiettivo di farla conoscere agli appassionati di architettura Mid Century ma anche per trasformarla in uno sazio di incontro, dove cultura, design e architettura possono convivere.
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credits: simple flair