RESILIENZA / RESILIENCE
03/2020
lifestyle
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RESILIENZA / RESILIENCE
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Usiamo un termine di moda e - confessiamo - eravamo qui ad aspettare l’occasione giusta per farlo. Andando oltre  tweet, meme, articoli, la psicologia e la tecnica, abbiamo scoperto due cose: questa volta resilienza sembra essere la parola giusta, davvero;  in casa manca un vocabolario e allora abbiamo cercato su google, aggiungendo un punto di vista personale in chiusura.

treccani: resiliènza s. f. [der. di resiliente]. – 1. Nella tecnologia dei materiali, la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto: prova di r.; valore di r., il cui inverso è l’indice di fragilità. 2. Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale. 3. In psicologia, la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà, ecc.

il sole24ore: È questa la definizione basilare di resilienza: la capacità di un sistema di assorbire le perturbazioni, riorganizzarsi, e continuare a funzionare più o meno come prima.

Quanto pensate si possa cambiare senza diventare una persona diversa?

wikipedia: in psicologia, la resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.

Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e persino a raggiungere mete importanti.

garzanti. 1. (fis.) proprietà dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi, rappresentata dal rapporto tra il lavoro necessario per rompere una barretta di un materiale e la sezione della barretta stessa. 2. capacità di resistere e di reagire di fronte a difficoltà, avversità, eventi negativi ecc.: resilienza sociale


un punto di vista personale: non è una questione di resistenza ma di resilienza.

Adattarsi ad una situazione, rimescolare le carte della quotidianità, fare i conti con la realtà e reagire come un materiale, senza spezzarsi; concentrarsi sulle mancanze e su quello che fa stare bene, nonostante tutto sembra aver preso una direzione che non abbiamo scelto.

La casa. La famiglia. Gli amici. Il lavoro. Una passione nuova o vecchia. Ridere. Piangere. Leggere. Guardare. Impastare. I sentimenti belli e brutti. Le cose belle e brutte. La rabbia. L’euforia. Il corpo e la mente.

Poi c’è il concetto di soglia, quella da non superare, ma magari ne parliamo un’altra volta.

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