CREE HOUSE
03/2020
architecture
interiors
travels
all
CREE HOUSE
03/2020
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E’ una storia doppia: quella di un progetto non realizzato e di uno realizzato ma per anni dimenticato. Questi due progetti hanno in comune qualcosa o meglio qualcuno, Albert Frey, l’architetto svizzero che aveva scelto Palm Springs come casa ed era stato allievo di Le Corbusier.

Queste due storie in realtà hanno un altro personaggio comune, Raymond Cree, che negli anni Quaranta commissiona a Frey il progetto per un resort: il progetto includeva nove bungalow a forma piramidale e un ristorante. Il progetto sulla carta si presentava come un emblema per la progettazione di Frey, qualcosa di incredibile che probabilmente sarebbe diventato meta di pellegrinaggio per chi ha fame di architettura.

Il progetto per il resort non viene mai realizzato ma in compenso Cree richiama Frey per quella che nel 1955 sarebbe diventata, appunto, la Cree House.

un conglomerato di scelte progettuali diventate la firma di Albert Frey

E’ stata spesso definita Forgotten Frey, non perché qualcuno l’avesse dimenticata ma perché in pochi l’avevano vista, qualcosa è cambiato perché oggi sembra essere essere tornata esattamente al 1955 e in occasione della modernism week è visitabile.

La Cree House è in sostanza un conglomerato di scelte progettuali diventate la firma di Albert Frey: fibra di vetro, balconi aggettanti, quella copertura così sottile da diventare una linea, il giallo, il legno, un labirinto di percorsi tra interno e esterno.

La Cree House si somma alla Frey House II come in un percorso ideale alla scoperta dell’architetto svizzero che viveva nel deserto della California.

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QUI IL NOSTRO SPECIALE SULLA MODERNISM

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