C’è un argomento spinoso, di quelli che fanno riflettere almeno dovrebbero, su cui provare a fare qualche pensiero in ordine sparso. Si tratta dell’influenza del passato sul presente nel mondo della progettazione, dell’architettura e del design.
La domanda è semplice: far riferimento al passato per progettare il presente è la strada giusta da percorrere?
Non è in discussione il valore degli insegnamenti che solo una cultura del progetto radicata nella profonda conoscenza della storia possono dare ma l’abuso nel ricorrere ai Maestri del Design per dare sostanza e spessore ad un progetto realizzato nel 2015.
Ben vengano le collezioni e le riedizioni, le mostre e i tributi, sono la dimostrazione che un Buon Progetto può andare oltre le mode, i gusti che cambiano e le generazioni, ma è durante le fiere internazionali organizzate per presentare al pubblico le novità che ci si aspetta di vedere progetti rischiosi, quelli senza nessun paracadute.
I Grandi Maestri del Design sono tali perché pionieri, in grado di trasformare la sperimentazione in un nuovo paradigma, un’incognita in un successo senza tempo.
Il rischio sul rovescio della medaglia è di trasformare la storia in un limite, paralizzante come un ideale irraggiungibile, quando dovrebbe essere una risorsa da cui attingere.
L’insicurezza dovrebbe essere il perno per studiare la storia e costruire i propri riferimenti, il contemporaneo dovrebbe dialogare con la storia in spazi dal potere comunicativo, espressione di radici storiche e voli pindarici altrettanto lontani.