Una casa calda, accogliente e a tratti tradizionale, tutto questo unito ad una pennellata di cemento grigio e uniforme per la pavimentazione. Detta così rasenta la perfezione ed in effetti le scelte progettuali dello studio Duearchitetti sembrano essere bilanciate utilizzando uno strumento di precisione.
Il legno scalda e il cemento minimizza, i libri la rendono colta e le pareti quasi vuote museale, il giusto numero di cornici per esaltare quello che c’è attraverso quello che si è scelto di non mettere.
Porte, maniglie e finestre con soffitti in legno sono presenti in ogni stanza, in tutti gli ambienti dimensionati secondo uno studio attento degli spazi, perché i mobili con il tempo possono essere sostituiti ma quando si tratta di muri è tutto più complesso e allora un progetto deve proprio partire da quell’armonia raggiunta con la gestione di metri quadrati.
Questa è la casa di Andrea, così leggiamo dalla descrizione degli architetti e anche se non conosco Andrea mi sento di dirgli cha la sua è una gran bella casa e lo studio di progettazione il suo lavoro l’ha fatto con gli occhi aperti, inserendosi in un edificio del XVIII secolo con cura progettuale ed astuzia, il tutto condito con la luce che si riflette sulle superfici come in un gioco di specchi.