L’ampliamento di un museo è sempre un intervento delicato, in un modo o nell’altro sottoposto al confronto tra quello che c’era e quello che viene aggiunto. Il progetto dello studio spagnolo Barozzi Veiga per il Bunder Kunstmuseum a Chur è un intervento intelligente: il museo ospitato originariamente all’interno di Villa Planta viene connesso attraverso il basement al nuovo volume, un monolite in cemento non distante come si immagina dall’edificio originario.
Il dialogo tra il vecchio e il nuovo viene garantito non solo attraverso i collegamenti sotterranei ma viene replicato attraverso il motivo ornamentale presente in facciata e ispirato allo stile palladiano di Villa Planta. Entrambi gli edifici presentano una pianta centrale simmetrica e utilizzano le geometrie come strumento per una maggiore coesione, come ornamento articolato e come semplice layout.
Il nuovo edificio progettato dallo studio Barozzi Veiga prevede gli spazi espositivi sotterranei, mentre il piano con l’accesso da strada include gli spazi comuni lasciando ampio respiro agli spazi esterni di collegamento tra l’edificio preesistente e la recente aggiunta.
Ogni edificio ha una propria identità e vive di vita propria, senza però dimenticare di essere legati per i principi comuni che li regolano, dalla struttura alle decorazioni.