Vedere il mondo con quarant’anni d’anticipo è possibile? Questo è quello che ha fatto Joe Colombo, nato a Milano nel 1930 è stato un designer visionario e rivoluzionario; testa, cuore e mano si muovevano in una danza univoca sul foglio disegnando quello che da li a poco sarebbe stato il futuro.
Idee ancora oggi all’avanguardia ed una visione comunicativa dell’architettura senza eguali
la sua sagoma con barba e pipa in bocca è un chiaro esempio di marketing che anche oggi regge senza il minimo segno di cedimento.
Ecco tre progetti che che ben raccontano il genio e la visione dietro ad un uomo che partito dall’accademia di Brera, passando per il Politecnico di Milano ha mescolato le carte in tavola.
• MINIKITCHEN
Progettata nel 1963 immaginava un’abitazione minima, essenziale dove lo spazio era il vero valore aggiunto; proprio la sua idea dello spazio è forse la vera chiave di lettura delle sue opere. Una cucina in miniatura: frigo, piano cottura, contenitori, tagliere, prese per elettrodomestici, piano di lavoro e cassetti. Tutto su ruote in pochi centimetri. Genio visionario che concepiva case/studio, abitazioni per single o monolocali prima di ogni altro.
• TUBE CHAIR
Nel 1970 prende il concetto di seduta e lo ribalta, esperimento di flessibilità e modularità. Destruttura il divano o la poltrona togliendogli il suo ruolo statico, lo spazio cambia e si compone strada facendo. Unisce i puntini trasversalmente senza remora fregandosene delle regole e prendendo in prestito principi di altri settori. Quattro tubi diventano molteplici sedute tutte insieme.
• ROTO LIVING UNIT
Altro gesto visionario che cambia lo spazio. Una parete freestanding, polifunzionale (tv, audio, ecc) che ruota nel vero senso della parola cambiando l’ambiente: prima c’è un tavolo dopo un divano. Un progetto che sembra uscito da un film ricco di pattern a scacchi e minigonne ma ci dice una cosa semplice: l’unico vero valore aggiunto è ciò che ancora non esiste.