Milano si fa – sempre più – bella. C’è la Milano che non cambia mai e quella che dieci anni fa non esisteva ancora, insieme formano un unicum che ha trasformato una città in un punto di riferimento internazionale. E se c’è un luogo dove vecchio nuovo convivono, è da cercare ad un indirizzo preciso, quello della Fondazione Prada, progettata dallo studio OMA, guidato da Rem Koolhaas.
La sede di Milano della Fondazione Prada era già entrata di diritto tra i simboli cittadini più conosciuti ma, con l’inaugurazione della Torre, ad aprile e durante la Design Week 2018, il paesaggio urbano della città si è arricchito di un nuovo elemento.
Torre, un edificio in cemento bianco alto 60 metri, diventa uno dei nuovi simboli architettonici della Fondazione e di Milano.
Quella della Torre è una geometria complessa, con numerose variabili spaziali e con le facciate esterne caratterizzate dalla successione di superfici in vetro e cemento.
Torre regala la vista migliore dal suo interno e verso l’esterno, verso una Milano che si lascia spiare da un nuovo punto di vista, da quello che più che un buco della serratura è una vetrata riproposta ad ogni suo piano per togliere il fiato.
Il nuovo edificio include nove piani e al loro interno ospitano spazi espositivi per un totale di 2000 mq, un ristorante, i servizi per i visitatori e una terrazza panoramica dotata di rooftop bar.
Siamo entrati nella Torre durante la design week, si trattava di una delle tappe della nostra agenda in collaborazione con Living e Mitsubishi: giorni in cui avevamo la testa e la memoria dei telefoni sovraccarichi di progetti nuovi e installazioni, ma quella all’interno della Torre è stata l’istantanea di un momento in cui un progetto ha avuto la capacità di emozionare.
Arte e architettura, vecchio e nuovo, orizzontale e verticale, ampio e stretto, bianco e nero, aperto e chiuso, in Largo Isarco c’è una nuova e bella Milano che vale la pena di visitare più e più volte.
Photo Credit: simple flair