INTERVIEW: ADRIANO ALBINI
03/2016
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INTERVIEW: ADRIANO ALBINI
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Quando si entra da Spazio 900 non si può che rimanere a bocca aperta, veniamo subito accolti da un tripudio di storia del design internazionale che pochi altri luoghi riescono a regalare. Adriano Albini, fondatore insieme alla compagna di vita Enza de Iuliis, ci accoglie come ogni buon padrone di casa sa fare ed immediatamente scatta la scintilla. Ogni angolo sussurra aneddoti e storie fatte di qualità e progetto, Spazio 900 ha la forza di essere unico ogni volta che lo si visita.

Ecco il racconto del suo fondatore.

  • Una vita dedicata al design, quando e perché l’idea di Spazio 900?

Una vita dedicata al design, si! Dopo anni di creatività in varie Agenzie di comunicazione, nel 1998 io e la mia socia e compagna di vita Enza de Iuliis (ex insegnante), decidiamo di cambiare tutto, lasciamo le nostre vecchie attività e trasformiamo il piccolo negozio di modernariato con oggetti del 900 aperto nel 1993, in SPAZIO900, con 2 punti vendita permanenti a Milano.

I tempi e le tendenza cambiano velocemente e tutti i nostri sforzi sono per creare un punto di riferimento sul vintage design

una galleria in Cso Garibaldi, una vetrina con pezzi selezionati e una show room in viale Campania, dove c’è tutto e di piu’, non un solo negozio ma uno spazio con tante proposte dove la scelta, la originalità e la pronta consegna fanno si che tutto sia immediatamente utilizzabile.

Tanti oggetti e mobili utili, da adoperare da subito in casa, non solo cose belle da vedere ma da vivere. Vintage design per dare nuova vita ad arredi di 40, 50 anni fa che mescolati ad mobili moderni personalizzano e caratterizzano una casa trasformandola in una casa particolare. Dal 1998 la ricerca è stata continua, ne sabato ne domenica, i noleggi, gli allestimenti, le mostre per promuovere SPAZIO900 sono state tante, fino ad arrivare ad essere il punto di riferimento a Milano per il modernariato e il vintage design.

  • Qual è il pezzo più importante della vostra collezione? Ed un pezzo che vorreste?

Ora abbiamo in collezione 3 pezzi di Ettore Sottsass, i mobili Malabar e Freemont e il tappeto per Max in tiratura limitata. Questi al momento sono 3 pezzi che spiccano, senza tralasciare un mobiletto di Gio Ponti, un tavolo di Tecno e tanti altri che meriterebbero di essere citati, ecc.

Un pezzo che non abbiamo mai avuto è la scrivania originale di Carlo Mollino, un oggetto che a me piace molto, anche se ora viene riproposta da Zanotta.

  • Negli anni molti sono i designer che avete incontrato sulla vostra strada, un aneddoto?

In piu’ di 20 anni tanti sono gli architetti e designer che abbiamo incontrato: da Sottsass a Castiglioni a Bellini, da Mendini a Guerriero, Gramigna e Mazza, Vigo, Binazzi, Mari, Stoppino, ecc.

Tanti gli aneddoti che ci hanno raccontato, dalla presentazione di un plastico arrivato proprio prima della inaugurazione, al prototipo sbagliato che pero’ risultava meglio dell’idea iniziale e così via.

  • Il prodotto più sopravvalutato?

Prodotti sopravvalutati ce ne sono tanti, ma nel modernariato bisogna capire cosa significa sopravvalutato, sull’usato non ci sono listini, il prezzo lo fa la richiesta, se un prodotto è molto richiesto il prezzo aumenta in modo esponenziale, vedi molte lampade di Sarfatti o Gardella, qualche anno fa i mobili di Buffa o Borsani per esempio.

  • Il modernariato italiano va forte all’estero, il web vi ha dato una mano?

Il modernariato e il vintage design italiano sono molto ricercati all’estero sia da dealer sia dal pubblico appassionato. Il gusto italiano, i nostri designer, i nostri artigiani hanno raggiunto negli anni 60/70, un tale alto livello che tutto il mondo ci invidia.

L’Italia in quegli anni, è stata la piu’ grande concentrazione di idee e produzione, di novità e realizzazioni che molti hanno scoperto negli ultimi 15 anni ed ora sono alla ricerca di pezzi iconici per arredare o per rivendere in tutto il mondo, a volte come opera d’arte.

Con il diffondersi dei siti web, anche le proposte messe in vendita diventano facilmente condivisibili con un allargamento di quel pubblico interessato a questi prodotti di nicchia, mentre prima dovevi farti conoscere con i metodi tradizionali del marketing ora basta saper bene come fare arrivare la tua proposta attraverso i social e i portali specializzati, una vetrina virtuale che ti fa vedere in tutto il mondo.

  • Milano è un sinonimo di Design?

Milano è stata, è e sara’ sempre la capitale del design, qui c’è stata la piu’ grande concentrazione di sperimentazione con l’avvento dei nuovi prodotti e le tecnologie per la lavorazione che negli anni 60/70 hanno fatto crescere il made in Italy anche con l’ Italian design.

  • Progetti futuri?

L’appuntamento piu’ vicino è il Salone del Mobile, dove riprendiamo la consuetudine con una VENDITA STRAORDINARIA di pezzi degli anni 50 / 80: tavoli, sedie, poltrone, divani, lampade e complementi a prezzi scontati solo per chi visiterà la nostra esposizione in viale Campania 51 a Milano, tutto in pronta consegna, pronti per essere ambientati in casa.

Un altro punto di attrazione durante il Salone, sarà la nostra presenza con un loft arredato con nostri mobili in Via Ventura 3

photo credit: Andrea Daidone x simpleflair.it

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