Il terzo appuntamento della trilogia “Ordine, disordine e Caos” racconta il progetto di Mathery Studio, interpreti del Caos, all’interno di The Box e con il supporto di Arper. Il ruolo di Simona e Riccardo, co-fondatori di simple flair, insieme a Davide Fabio Colaci, è stato quello di curatori. Dalla definizione dei tre temi di progetto alla selezione dei designer, tutto è finalizzato ad unico risultato: indagare il mondo del design da un punto di vista inedito.
Siamo al terzo e ultimo progetto della trilogia Ordine Disordine e Caos e questo progetto arriva come la chiusura ideale di un cerchio che, progetto dopo progetto, ha tracciato un percorso all’interno di The Box.
Erika Zorzi e Matteo Sangalli, il duo di creativi che compone Mathery Studio, hanno portato per Caos un atteggiamento che non tiene conto dei confini generalmente usati per dividere le discipline, il product design dal set design, la fotografia dalle installazioni.
Abbiamo scelto Mathery Studio proprio per questo: non ha bisogno di definizioni, parla attraverso i progetti e lo fa senza paura, avevamo bisogno di questa libertà per poter interpretare il caos.
Matteo e Erika alle radici italiane hanno associato un linguaggio contemporaneo ed internazionale, sono attualmente di base a New York ma lavorano attraverserando ogni continente con la stessa velocità con cui passano dalla direzione artistica alla regia.
Matteo e Erika hanno hanno portato un bagaglio di esperienze e osservato il caos come stato interiore che si manifesta nel mondo esterno.
Secondo loro “Il caos e’ dinamico, buio ma di tante sfumature e forme, per noi rappresenta l’assenza di controllo, il cambiamento di contesto ed una sorta di cortocircuito.”
Da questo cortocircuito progettuale nasce quella che è la somma del tappeto elastico e del tappeto che idealmente troviamo in una casa dall’eco classico, nei salotti delle zie, quelle del tè delle cinque, delle tartine e della ciotola piena di caramelle .
Si tratta di un tappeto elastico interprete di un caos di genere, a cavallo tra arte e design, tra irriverenza e ricerca teorica che parla di progetto e comunicazione.
Ci sembra il miglior modo per chiudere un progetto curatoriale con l’obiettivo di indagare il mondo del design contemporaneo.
Siamo all’ultimo tassello di un percorso costruito per restituire alla scena del design una visione ampia dell’oggi:
Philippe Tabet con il suo Ordine ha raccontato al visione di un product designer abituato a lavorare con le aziende e che per questo progetto si è confrontato con la dimensione delle gallerie di design, oggi più di ieri influenti e presenti; Astrid Luglio ha preso in mano le redini del Disordine rispondendo all’iper specializzazione che oggi attraversa le discipline della creatività con un progetto in controtendenza, un elemento totemico da tavola dalle innumerevoli interpretazioni; il duo che compone Mathery Studio per il Caoslascia spazio a quella che secondo noi oggi è la contemporaneità del progetto con una proposta irriverente che invita a prendersi meno sul serio.
Perché in definitiva il design, per noi, è un piacere per la mente, è un gioco di cui non riusciamo fare a meno.
Per Ordine Disordine e Caos i tre progetti dei designer scelti sono una finestra sulla complessità contemporanea, un progetto curatoriale per un racconto quasi personale del design attraverso i progetti e le personalità che abbiamo scelto. C’è stato spazio per ognuno, riuscendo con ricerca, dedizione e una certa dose di ironia a parlare di design.
Siamo pronti a parlare e a saltare per scoprire insieme il progetto firmato da Mathery Studio per Caos, il 31 gennaio da The Box, in piazza Bertarelli 4, Milano.
Project: Mathery Studio
Photo Credit: Claudia Zalla
Video: Sirio Vanelli
Styling: Francesca Crippa
Ufficio Stampa: Luisa Bertoldo PR
Illustrazione: Alvvino.
special thanks: Signora Ada