La Galería OMR cambia casa e si sposta in una nuova location, all’interno di un edificio brutalista conosciuto come Sala Margolin e precedentemente destinato alla vendita di dischi e libri.
La galleria d’arte contemporanea si inserisce in questo edificio esistente e il progetto degli architetti Arnaud & Werz prevede di conservare il più possibili lo stato originario delle cose, ad accezione di migliorie e piccoli aggiustamenti per gli interni.
Lo spazio espositivo è generoso: il carattere originario dell’edificio è ben evidente, il soffitto a cassettoni e i sottili pilastri perimetrali in cemento raccontano la fusione tra la vita passata e quella presente di questo esempio di architettura brutalità a Città del Messico.
Completano lo spazio espositivo principale al piano terra un cortile di accesso, la reception, uno spazio di archiviazione e un giardino posteriore collegato al bar. Oltre a questi spazi è stata aggiunta un’estensione verticale che ospita gli ulteriori spazi necessari alla galleria che per evitare di stravolgere l’edificio esistente è stato scelto di inserire all’interno di una nuova porzione di spazio.
lo spazio aggiunto è polifunzionale, vi si accede da una scala al lato della nuova facciata in acciaio e vetro, con funzioni accessorie e/o necessarie come gli uffici, la sala riunioni, la cucina e la terrazza.
Il progetto di Arnaud & Werz riesce a conservare l’esistente valorizzando la struttura originaria e dare giusto spazio ad ogni funzione della Galleria OMR, un’istituzione nel mondo dell’arte contemporanea che esprime la sua sensibilità progettuale attraverso la nuova sede.
Credits: Rory Gardiner