ANTIVILLA: THE POETRY OF A RAW PROJECT
04/2016
architecture
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ANTIVILLA: THE POETRY OF A RAW PROJECT
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I progetti raccontano storie: quella di chi li realizza e di chi li abita. E, in questo caso, di aneddoti e motivazioni celate dietro ogni scelta ce ne sarebbero davvero molti. Antivilla è, a sud ovest di Berlino, il risultato della riqualificazione di una ex fabbrica di intimo, il progetto ad opera dello studio Brandlhuber+ Emde, Schneider si basa su una serie di riflessioni sull’efficienza energetica, sui regolamenti edilizi e sull'idea di riutilizzo.

Un approccio al progetto poco convenzionale che sembra voler essere la traduzione del concetto di resilienza.

Antivilla è la somma di più scelte progettuali:

all’esterno il rivestimento in calcestruzzo spruzzato è stato scelto per ridurre i costi;

all’interno per ottenere uno spazio più aperto possibile sono state rimosse tutte le pareti non portanti e le funzioni - scala, bagno, angolo cottura, caminetto e sauna - sono concentarte all'interno di un nucleo funzionale di 20 metri quadri.

Le immagini sono poetiche: le tende in pvc utilizzate per dividere gli spazi giocano con il cemento e la luce; le grandi finestre aperte verso il paesaggio circostante sono l'elemento di rottura e congiunzione tra interno e esterno; le aperture sono state realizzate sulle facciate da nord a sud da un gruppo di amici usando semplicemente un martello, senza la preoccupazione di rifinire e levigare gli angoli lasciati imperfetti.

Brutale, imperfetta, dissacrante, provocatoria, resiliente. L'Antivilla è un esempio di sperimentazione concreta.

credits: Erica Overmeer

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